Timoteo (discepolo di Paolo)

San Timoteo (Listra, 17 circa – Efeso, 97) è stato un compagno di Paolo di Tarso durante i suoi viaggi missionari; Paolo di Tarso lo avrebbe costituito vescovo di Efeso; è patrono dei malati allo stomaco . È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 26 gennaio e dalla Chiesa ortodossa che lo ricorda il 22 gennaio.

Timoteo è il destinatario di due lettere, la Prima lettera a Timoteo e la Seconda lettera a Timoteo, incluse nel Nuovo Testamento e tradizionalmente attribuite a Paolo, sebbene ritenute non autentiche dalla critica modernista.

«le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.»

(Paolo, Seconda lettera a Timoteo)

Biografia

La maggior parte delle notizie che lo riguardano si ricavano dagli Atti, dove è nominato sei volte, e dalle lettere paoline in cui è citato diciotto volte.

Timoteo, che Paolo chiama «suo vero figlio nella fede» (cfr. 2Ti 1,2), è nato in Asia Minore da padre greco e da madre giudea. Noti sono il nome della madre e della nonna, rispettivamente Eunice e Loide (cfr. 2Ti 1,5).

Convertito durante il primo viaggio di Paolo, fu scelto da Paolo come compagno di viaggio all'inizio del suo secondo viaggio e fu fatto circoncidere per rispetto dei giudei e dei giudeo-cristiani di quelle zone (cfr. At 16,3). Insieme con Paolo e Sila, Timoteo attraversò tutta l'Asia Minore fino alla Troade, e giunse da qui in Macedonia. Inoltre sappiamo che quando a Filippi, Paolo e Sila furono imprigionati per essersi opposti allo sfruttamento di una giovane ragazza come indovina da parte di alcuni individui senza scrupoli (cfr. At 16,16-40), Timoteo non fu arrestato. In seguito raggiunse Paolo ad Atene da dove venne mandato alla giovane Chiesa di Tessalonica sia per avere notizie sia per riconfermarla nella fede (cfr. 1Ts 3,1-2). Timoteo ritrovò Paolo a Corinto, gli riferì i risultati della sua missione a Tessalonica e collaborò con lui all'evangelizzazione di quella città (cfr. 2Cor 1,19).

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