Sisara

Sisara o Sisera era un generale dell'esercito di Iabin, re cananeo di Cazor. Menzionato nella Bibbia, fu battuto da Barac e Debora.

La figura di Sisara nella Bibbia
La vicenda di Sisara è descritta nel quarto capitolo del Libro dei Giudici.

Iabin, sovrano dei Cananei, opprimeva i figli d'Israele da vent'anni. La profetessa Debora fece appello a Barac per attaccare Sisara, giovane generale del re nemico, che disponendo di un temibile esercito con 900 carri da guerra e controllando il territorio del Carmelo fino al lago di Galilea minacciava quindi di isolare le tribù del Nord dal resto d'Israele. Sotto l'impulso di Debora esse si schierarono insieme di fronte al pericolo.

Lo scontro avvenne ai piedi del monte Tabor, dal quale discese l'esercito guidato da Barac. L'armata di Sisara, sorpresa da una improvvisa e fitta pioggia che rese impraticabile il transito dei carri, fu decimata dalla fanteria nemica presso il torrente Ghicon, e il condottiero fuggì a piedi, da solo, dirigendosi verso la tenda di Eber, un Kenita che abitava non lontano da Kades e che egli riteneva fedele al suo re. Fu accolto da Giaele, la moglie di Eber, e si lasciò convincere da lei a riposare nella sua tenda.

Ma mentre il giovane dormiva, Giaele, armata di un piolo e di un martello, gli perforò la tempia. Poi la donna andò incontro a Barac rivelandogli che ormai Sisara non avrebbe più potuto nuocere agli Ebrei.

" Allora Giaele tolse un picchetto dalla tenda, prese in mano un martello e si avvicinò a Sisara senza far rumore. Gli conficcò nelle tempia il picchetto, ma così forte che rimase piantato anche in terra. Sisara passò dal sonno alla morte ". – Gdc 4:18-21.

Segue il cosiddetto "cantico di Debora" (non è chiaro però se sia la profetessa a intonarlo), che celebra la sconfitta di Sisara e la sua uccisione per mano di Giaele: secondo questo testo Sisara sarebbe stato colpito mentre era sveglio e in piedi (" cadde lungo disteso "). Nella seconda parte del brano viene data voce alle angosce della madre di Sisara, che nella sua casa aspetta invano il ritorno del giovane, essendo ancora all'oscuro di quanto accaduto: da qui si evince che i due vivevano insieme. La voce recitante, che in precedenza aveva esaltato il gesto di Giaele nonostante ciò costituisse un crimine contro le regole dell'ospitalità, non sembra rimanere indifferente alla rievocazione delle premure che il nemico aveva per la genitrice, presumibilmente vedova; un'immagine che senza dubbio contribuisce a differenziare Sisara da tutti gli altri oppressori d'Israele nella Bibbia, personaggi generalmente descritti a tinte fosche oppure non caratterizzati affatto (il racconto della drammatica fuga di Sisara dopo la sconfitta può peraltro far pensare che egli sia soprattutto pervaso dal terrore di premorire alla persona che l'ha messo al mondo). L'anziana viene così risparmiata dall'ironia, che invece si riversa su una vicina di essa, sbeffeggiata per la saggezza che le veniva a torto attribuita: quest'altra donna, anonima come la madre di Sisara, si dice infatti certa che le ragazze ebree sono state fatte prigioniere, con conseguente bottino delle loro vesti. Da ultimo viene comunque sentenziato che la morte di Sisara appare giusta, in quanto egli non era un adoratore dell'unico vero Dio (" Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore! Ma coloro che ti amano siano come il sole quando sorge in tutto il suo splendore ").

Secondo il Libro di Samuele l'oppressione di cui erano vittime gli Ebrei in quel periodo era il castigo della loro infedeltà. Il Salmista implora il Signore di trattare i nemici d'Israele come aveva fatto con Sisara “ al torrente di Kison ”.

Approfondisci Qui