Regina di Saba

Regina di Saba è un'espressione antonomastica che si riferisce a una specifica sovrana del Regno di Saba, citata nella Bibbia (primo libro dei Re, e nel secondo libro delle Cronache), nel Corano e nel Kebra Nagast.

Nei testi biblici e nel Corano non viene mai chiamata per nome, ma solo come regina di Saba o regina del Sud. Per la tradizione etiope il suo nome era Machedà, mentre alcune fonti arabe la chiamano Bilqis (talvolta trascritto Balkiyis).

Viene ricordata come regina ricchissima; nella Bibbia, fa visita a Salomone per metterne alla prova la grande saggezza. Secondo il Kebra Nagast, che racconta più estesamente delle vicende della regina, il sovrano etiope Menelik I era figlio di Machedà e Salomone. Da un punto di vista storico, la questione se la regina di Saba sia realmente esistita è controversa. La regina di Saba viene citata da Gesù in alcuni racconti evangelici (Matteo 12:42 e Lu 11:31): «La regina del meridione sarà destata nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma, ecco, qui c'è più di Salomone».

Il racconto biblico

La regina di Saba in visita a Salomone. Olio su tela di Giovanni Demin (XIX secolo, collezione privata).

L'imbarco della regina di Saba (1648), dipinto di Claude Lorrain (alla Galleria nazionale di Londra).
Secondo la Bibbia, la regina della terra di Saba venne a conoscenza della grande saggezza del re d'Israele, Salomone, e si mise in viaggio verso la sua terra, per metterlo alla prova con enigmi, portando con sé come doni spezie, oro e pietre preziose. La regina fu colpita dalla saggezza e dalla ricchezza di Salomone e pronunciò una benedizione verso il Dio di Salomone, che la ricambiò con molti doni e con "qualsiasi cosa desiderasse", fino a quando la regina non tornò nel suo regno.

Gli esegeti del cattolico Nuovo Grande Commentario Biblico ritengono che la visita della regina di Saba a Salomone sia "una leggenda popolare, ma può avere un nocciolo storico in una visita da parte di una delegazione commerciale araba"; secondo il racconto biblico, tra i doni che la regina portò a Salomone vi furono centoventi talenti d'oro, ovvero ben oltre le due tonnellate di oro, una quantità inverosimile.

La regina di Saba riappare in Matteo 12:42 e in Luca 11:31, dove Gesù afferma che lei e gli abitanti di Ninive il giorno del Giudizio universale sorgeranno per condannare gli ebrei che lo hanno rifiutato.

Nel Cantico dei cantici, conosciuto anche come Cantico di Salomone, alcuni hanno voluto trovare riferimenti interpretabili come prova dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba.

Leggende ebraiche posteriori
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio enfatizza il suo amore per l'apprendimento. Le dà il nome di Nikaule, supponendo che ci sia una connessione con la regina Nitocri descritta da Erodoto.

Altre leggende ebraiche sostengono che il regalo che promise Salomone («qualsiasi cosa desideri») sia concretamente una relazione amorosa, e grandi sforzi sono stati fatti studiando gli enigmi che la regina propone al re per testare la sua saggezza.