Ponzio Pilato
Ponzio Pilato (in latino Pontius Pilatus; in greco Πόντιος Πιλᾶτος; in ebraico פונטיוס פילאטוס; fine I secolo a.C./inizio I secolo – I secolo) è stato un funzionario e militare romano, che fu prefetto della Giudea per circa un decennio durante il regno di Tiberio, negli anni intorno al 30.
È ricordato principalmente per il ruolo che le fonti cristiane gli attribuiscono nel processo di Gesù e per le leggende fiorite nei secoli successivi, che arrivarono in alcuni casi a considerarlo un santo e un martire: per tale motivo è ricordato come martire dalla Chiesa copta e come santo dalla Chiesa etiope.. A riguardo brevemente è ricordato anche da Tacito e Flavio Giuseppe.
Le fonti storiografiche
Le fonti antiche che parlano di lui sono due autori giudei del I secolo d.C: Flavio Giuseppe, la fonte principale, ne parla nelle opere Guerra giudaica (scritta negli anni 70) e soprattutto Antichità giudaiche (scritta negli anni 90); Filone di Alessandria ne parla ne L'ambasceria a Gaio, scritta circa nel 41, il che ne fa temporalmente la fonte più vicina agli eventi. Un breve accenno è inoltre presente negli Annali di Tacito; i due libri di tale opera in cui, presumibilmente, si doveva parlare anche del mandato di Pilato in Giudea sono andati perduti. Infine bisogna citare anche le lettere di Ignazio di Antiochia agli Smirnei, ai Magnesi e ai Tralli, scritte all'inizio del II secolo.
Biografia
Il nome di Ponzio sembrerebbe rimandare a origini sannite. Il cognome è stato talvolta fatto derivare da pileus, un copricapo usato durante l'affrancamento degli schiavi, il che ne farebbe un liberto o almeno discendente di liberti; altri lo hanno associato, con maggiore verosomiglianza, a pilum, un giavellotto; il praenomen non è riportato da alcuna fonte.
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