Omri

Omri (in ebraico: עמרי, Omri, ʻOmrî; abbreviazione di עָמְרִיָּה, Omriyya, ʻOmriyyā; "Il Signore è la mia vita") (fl. IX secolo a.C.) è stato un re d'Israele, condottiero militare e primo della stirpe dei re Omridi che comprendono anche Acab, Ahaziah e Ioram, nonché Atalia di Giuda.

Biografia
Era "comandante dell'esercito" di re Ela quando Zimri uccise Elah autoproclamandosi re. Invece, le truppe di Gibbethon scelsero Omri come re, ed egli li guidò a Tirzah dove catturarono Zimri nel palazzo reale. Zimri diede fuoco al palazzo e morì dopo un regno di soli sette giorni.

Nonostante Zimri fosse stato eliminato, metà delle persone ancora preferivano Tibni invece di Omri. Ad Omri servirono quattro anni per sottomettere Tibni e proclamarsi re d'Israele. Nei primi sei anni la sua capitale fu Tirzah, dopodiché costruì una nuova capitale del regno in Samaria, su una collina che aveva comprato da Shemer.

Omri divenne re d'Israele nel 31º anno di Asa, re di Giuda, e regnò per 12 anni, sei dei quali da Tirzah[5]. I riferimenti biblici parlano di un periodo di rivalità con Tibni tra il 27° ed il 31° anno di Asa. William Albright ne datò il regno all'876-869 a.C., mentre Edwin Thiele propose l'888-880 a.C. per la rivalità con Tibni, e l'880-874 a.C. per il suo regno incontrastato.

Alcuni archeologi, come Israel Finkelstein (professore di archeologia all'Università di Tel Aviv), sostengono che il Libro dei Re minimizzi i risultati ottenuti da Omri. Secondo loro il testo biblico dice che Omri costruì la nuova capitale in Samaria (altro nome con cui si identifica Israele), ma potrebbe aver omesso altre costruzioni commissionate da Omri e dal figlio Acab durante il loro regno. Finkelstein e la sua assistente Norma Franklin hanno identificato costruzioni monumentali in Samaria, a Jezreel, a Megiddo e ad Hazor, in contrasto con l'umiltà dei reperti dissepolti in Giudea, che descrivono una situazione costituita più che altro da una serie di villaggi sparsi, poco aderente al racconto biblico. Finkelstein ha anche rilevato attraverso la datazione al radiocarbonio, che le grandi fortificazioni israeliane associate all'Impero di Salomone, per esempio, di Meghiddo, risalgono ad un periodo di molto posteriore al IX secolo. Altri archeologi israeliani, tra cui Amnon Ben-Tor, Amihai Mazar, William G. Dever e Lawrence Stager, respingono questa teoria, affermando che è contraddetta dall'analisi scientifica del suolo, ed in generale dallo sviluppo della regione, e che la teoria si basa fortemente sulla seriazione delle ceramiche, una tecnica di datazione cronologicamente relativa piuttosto che assoluta, come invece è ad esempio il metodo del carbonio-14. Il dibattito non si è ancora concluso, sebbene recenti scoperte archeologiche a Gerusalemme e Khirbet Qeyiafa sembrino confermare uno sviluppo urbano della Giudea già dal X secolo a.C.

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