Disma

San Disma noto anche come il buon ladrone, il saggio ladroil ladro riconoscente o il ladro sulla croce, è uno dei due ladri senza nome nel racconto di Luca della crocifissione di Gesù nel Nuovo Testamento. Il Vangelo di Luca lo descrive chiedendo a Gesù di "ricordarsi di lui" quando Gesù entrerà nel suo regno. L'altro, ladro impenitente, sfida Gesù a salvare sé stesso ed entrambi per dimostrare di essere il Messia.

È ufficialmente venerato nella Chiesa cattolica. Il Martirologio Romano colloca la sua commemorazione il 25 marzo, insieme alla Festa dell'Annunciazione, a causa dell'antica tradizione cristiana che Cristo (e il ladrone penitente) furono crocifissi e morirono proprio nell'anniversario dell'incarnazione di Cristo.

Gli viene dato il nome Disma nel Vangelo di Nicodemo ed è tradizionalmente conosciuto come San Disma (a volte Dismas o Dysmas; in spagnolo e portoghese, Dimas). Altre tradizioni hanno conferito altri nomi:

  • Nella tradizione copta ortodossa e nella narrazione di Giuseppe d'Arimatea, è chiamato Demas.
  • Nel Codex Colbertinus, è chiamato Zoatham o Zoathan.
  • Nel Vangelo dell'infanzia arabo, è chiamato Tito.
  • Nella tradizione ortodossa russa, è chiamato Rach (russo: Рах).

Biografia

Di lui si racconta nel Vangelo di Luca:
«Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!". Ma l'altro lo rimproverava: "Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male". E aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso". Lc 23,39-43»

Il "buon ladrone" non compare, invece, nei Vangeli di Marco e di Matteo, secondo i quali vennero crocifissi insieme a Gesù due malfattori, ma entrambi lo oltraggiavano e insultavano. Giovanni, invece, parla di due persone che vengono crocifisse con Gesù, ma non dice che lo insultassero.

Nella versione greca del Vangelo di Nicodemo (IV secolo) appare il nome per la prima volta. Nella versione latina (V secolo) compare anche il nome del ladro malvagio - Gesta.

Il Vangelo arabo dell'infanzia, un altro apocrifo (VI secolo), chiama invece i due ladroni Tito e Dimaco e aggiunge un racconto di come Tito (Disma) impedì ad altri ladroni della sua banda di derubare Maria e Giuseppe durante la loro fuga in Egitto.

Esaltato nella predicazione evangelica e patristica, viene celebrato il 25 marzo.

È invocato nelle cause difficili per la correzione degli alcolizzati, dei giocatori d'azzardo e dei ladri; è il protettore dei prigionieri e dei moribondi.

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