Dina
Dina è figlia di Giacobbe e di Lia, prima moglie ma meno amata rispetto alla preferita e più giovane Rachele.
Inizialmente Rachele non era fertile; solo dopo molti anni riuscì ad avere due figli, Giuseppe e Beniamino, partorito il quale, morì. Lia invece ebbe sei figli maschi e l'ultima, la settima, fu Dina, appunto.
Il racconto biblico
In Genesi 34 viene raccontato uno stupro: Sichem, eroe eponimo della propria tribù, oltraggia Dina e poi la chiede in moglie al proprio padre Camor l'Eveo. Questi si rivolge a Giacobbe e ai suoi figli (i fratelli di Dina), proponendo loro un'alleanza (Gn 34,9): anzi, alleatevi con noi, abiterete nella nostra casa e il nostro paese sarà a vostra disposizione, mentre Sichem cerca di farsi perdonare (Gn 34, 11): possa io trovare grazia agli occhi vostri, vi darò quello che mi direte.Nella loro scaltrezza, i figli di Giacobbe chiedono a Camor di convertirsi, lui e il suo popolo, al loro Dio, per tacere l'infamia del figlio.
Accogliere nel proprio pantheon il dio di un altro popolo, come segno per sancire un'alleanza, era cosa frequente nei tempi antichi. Quindi Camor e i suoi sichemiti accettano ben volentieri la proposta di Israele.
Ma i figli di Giacobbe parlarono con inganno (Gn 34,19).
Un segno distintivo che Israele aveva scelto per il proprio culto era quello della circoncisione maschile. La sua attuazione su un individuo adulto, coi mezzi chirurgici dell'epoca, portava a tre o più giorni di dolori tali, che chi vi si sottoponeva non poteva eseguire il benché minimo sforzo.
I sichemiti si circoncisero in massa, per l'alleanza appena stretta con gli israeliti.
Quindi Simeone e Levi (due fratelli di Dina secondo Gn 30) aspettano il terzo giorno, quando le pene erano peggiori (Gn 34,25), e passano a fil di spada Camor, suo figlio Sichem e tutti gli uomini della città. Fanno saccheggio e prendono con sé greggi, ricchezze, donne e bambini.
Giacobbe rimprovera i due collerici fratelli e cerca presso Dio protezione contro l'ira degli altri Cananei: in Gn 35,4 Giacobbe si fa consegnare gli idoli dei sichemiti raccolti dai suoi figli e li sotterra presso una quercia poi si reca a Betel dove innalza un altare a Dio.
Nessun popolo nemico alza le armi contro Israele: Gn 35,1-5 sottolinea che è stato Dio a suggerire a Giacobbe di scappare a Betel e a seminare terrore tra i cananei affinché non inseguissero i fuggitivi.
Dina, da Gn 34,26, quando viene riportata alla casa paterna, scompare dalle Sacre Scritture.
Giacobbe, in punto di morte, benedice tutti i suoi figli, ma a Simeone e Levi parla in questo modo (Traduzione CEI 2009):
E infatti al tempo di Giosuè la tribù di Simeone venne sparpagliata nel territorio occupato dalla tribù di Giuda (Gs 19,1-9).
Anche la tribù di Levi non ebbe un proprio territorio: fu stabilito che Dio è il loro possesso, cioè solo dal loro casato sarebbero nati gli addetti al culto di Dio nel Tempio di Gerusalemme e gli vennero assegnate delle città sparse nel territorio delle altre tribù (Gs 21).