Cornelio

Cornelio (in greco Κορνήλιος; in latino Cornēlĭus; I secolo) è citato come un centurione romano e primo fra i pagani a convertirsi al Cristianesimo negli Atti degli apostoli.

La conversione di Cornelio è narrata nel capitolo 10 e nella prima parte del capitolo 11 degli Atti degli apostoli; l'evento riveste un'importanza fondamentale nella storia delle prime comunità cristiane, che si aprivano ad accogliere i non circoncisi come i circoncisi, liberandosi dall'antico formalismo. La vicenda avrà un peso considerevole nelle decisioni prese nel concilio di Gerusalemme.

Secondo la tradizione, Cornelio succedette a Zaccheo come secondo vescovo di Cesarea di Palestina.

Viene venerato come santo.

Racconto evangelico
Cornelio era un centurione della coorte romana detta Cohors italica, di stanza a Cesarea, nella provincia romana della Giudea. Fin dai primi versetti del capitolo 10, viene messa in chiaro la singolarità del personaggio, di cui vengono sottolineate le origini estranee al giudaismo e che, tuttavia, viene definito religioso e timorato di Dio. Secondo il racconto biblico, Dio inviò a Cornelio un angelo che gli ordinò di mandare a chiamare Simon Pietro, il quale in quel momento si trovava a Giaffa. Subito dopo aver ricevuto la visione, il centurione chiamò due dei suoi servitori e un soldato che era ai suoi ordini e, dopo aver spiegato loro ogni cosa, li mandò a Giaffa.

La conversione di Cornelio avviene, tuttavia, solo dopo il racconto di un'altra visione, questa volta indirizzata a Pietro. Nella visione, l'Apostolo vede un oggetto scendere dal cielo, simile a una grande tovaglia, sulla quale si trovavano animali di ogni tipo. Al risuonare di una voce che lo invita a uccidere e mangiare gli animali, Pietro rifiuta poiché, in accordo con la legislazione biblica, ritiene tali cibi profani e impuri. Al rifiuto dell'Apostolo, la voce risponde dicendo: "ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano".

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