Baldassar
Baldassar (ebr. Belsha'ssar; accadico Bel-shar-ussur; in latino Baltassar; fl. VI secolo a.C.) è stato un principe dell'impero neo-babilonese, che governò quale reggente del padre, il re Nabonide, tra il 552 a.C. e il 543 a.C. Baldassar è anche un personaggio biblico, apparendo come ultimo re di Babilonia, secondo il resoconto biblico del capitolo 5 del libro di Daniele, prima della conquista persiana. È famoso per il banchetto profanatore del vasellame sacro del tempio di Gerusalemme durante il quale apparve una mano che scriveva sul muro la condanna e la fine di Babilonia e del suo regno.
Nel racconto biblico
Nel libro di Daniele Baldassar viene presentato come "figlio di Nabucodonosor", il re babilonese che aveva conquistato Gerusalemme e distrutto il regno di Giuda, i cui abitanti furono deportati in Mesopotamia (Esilio babilonese). Alla fine della guerra era stato anche raso al suolo e depredato il Tempio di Salomone. Il nuovo re Baldassar dunque, nel corso di un banchetto, inebriato dal vino, dà l'ordine di far portare il vasellame sottratto dal Tempio per usarlo per mangiare e brindare alla gloria dei suoi dei. All'improvviso compare una mano priva di corpo, che scrive sulla parete delle parole enigmatiche e poi si dissolve. Il messaggio recita "mene mene tekel u-parsin" (ebraico: מנא ,מנא, תקל, ופרסין). Baldassar, spaventato, ordina ai profeti e sapienti della sua corte di spiegargliene il significato, promettendo a chi ne sarà in grado di rivestirlo di porpora, ricoprirlo di oro e farne il "terzo uomo del regno". Nessuno riesce nell'intento, fino a quando la madre di Baldassar gli suggerisce di convocare l'esule ebreo Daniele, il quale si era distinto per saggezza già durante il regno del predecessore. Daniele spiega che il messaggio proviene direttamente da Dio, sdegnato per il comportamento sacrilego e l'idolatria di Baldassar, e gli annuncia che i giorni del suo regno sono contati, che lui è stato giudicato e che il regno di Babilonia sarà spartito tra Medi e Persiani. Baldassar mantiene la parola data e ricompensa Daniele. Quella stessa notte il re finisce ucciso e, come predetto da Daniele, Babilonia viene conquistata da Dario, re dei Medi e dei Persiani.L'interpretazione del messaggio lasciato dalla mano al banchetto di Baldassar è tutt'oggi discussa, ma sembra vada intesa come un gioco di parole in lingua accadica, tradotto in ebraico. Le parole indicano delle unità di misura e valute diffuse nell'antico Medio Oriente: "mene" sta per mina, "tekel" per siclo, "peres" (da "u-parsin") sta per "mezza mina", da qui l'interpretazione offerta da Daniele: "contati (i giorni di Baldassar), pesato (il valore di Baldassar), diviso (il suo regno, tra Medi e Persiani)". "U-parsin" potrebbe anche voler alludere a "Persia".