Abisag

Abisag (in ebraico אבישג, "Padre divino"; fl. X secolo a.C.) è un personaggio biblico dell'Antico Testamento.

Era una giovane donna di Sunem, un villaggio della tribù di Issachar (Giosuè, 19,18).

Abisag divenne una serva di Re Davide, ebbe il soprannome di Sunammita. Secondo l'Antico Testamento non ebbe rapporti sessuali con il re (Primo libro dei re, 1,4), ma dopo la morte di Davide fu considerata una delle sue concubine. È questo il motivo per cui Salomone intende la richiesta della mano di Abisag da parte del fratellastro Adonia, secondo le tradizioni orientali, come rivendicazione del trono.

Tradizione ebraica

La tradizione ebraica associa Abisag ad un'altra donna di Sunem, che ospitò il profeta Eliseo. Inoltre, la tradizione ebraica ritiene che re Davide non fece di Abisag una delle sue mogli perché ne aveva già diciotto, il numero massimo consentito ad un re dalla legge ebraica.

Abisag (o Abishag) viene universalmente conosciuta come una bellezza assoluta, tanto che, secondo alcuni, sarebbe la protagonista del Cantico dei Cantici. Nell'arte, la donna è rappresentata, soprattutto da miniatori medievali, sempre a fianco del re Davide, impegnata nel curarlo o ad accudire il suo corpo esanime nel letto di morte. In tali miniature viene rappresentata con le mani incrociate sul petto, simbolo di devozione assoluta e di riverenza al suo re.